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Rivestimento del bagno…via ogni tabù!

In un ambiente come il bagno, le cui dimensioni sono ridotte rispetto al resto delle stanze, i rivestimenti assumono un ruolo cruciale. Si tende ancora a dare per scontato che vengano piastrellate tutte le pareti, ad un’altezza che si aggira intorno ai 2 metri. Allo stesso modo, se stanno scomparendo i formati “classici”, magari smaltati, con effetti “a greca” nella parte superiore, le opzioni proposte dai capitolati restano comunque limitate. Qui di seguito qualche spunto per vedere il rivestimento del bagno sotto una nuova luce e uscire dagli schemi!

 

Fin dove piastrellare?

Siamo abituati a bagni piastrellati fino, più o meno, all’altezza della porta. Per trasformare un bagno “tradizionale” in un ambiente chiaramente progettato, basta intervenire proprio su questo punto! Fermarsi con il rivestimento a 120 cm circa può essere la soluzione, magari integrando altre funzioni al rivestimento. Si può delineare il perimetro con una linea di luce, oppure creare una minima profondità da sfruttare come appoggio.  L’alternativa opposta prevede invece un rivestimento fino a soffitto, che va a caratterizzare interamente le superfici verticali. Oppure ancora, ci si può fermare ancor più in basso, allineandosi all’altezza della vasca da bagno!

 

Solo dove serve!

Anche se “si è sempre fatto così”, è davvero necessario rivestire tutte le pareti del bagno? Se le piastrelle, indubbiamente, risolvono problematiche relative all’umidità ed alla pulizia, questa non è l’unica soluzione. Ci sono trattamenti a parete in grado di assolvere a queste funzioni, in tutto o in parte, come pitture idrorepellenti o resine. Queste soluzioni alternative possono sostituire totalmente le piastrelle, oppure essere affiancate a queste lungo le pareti che non si trovano a stretto contatto con l’acqua. L’estetica del bagno risulterà subito più “fresca” e dinamica, senza perdere in funzionalità!

 

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Contrasti che uniscono!

Eliminata la monotonia del tradizionale modo di rivestire il bagno, altri stratagemmi ci vengono incontro per mantenerlo comunque un ambiente armonioso. Pensare al bagno come dialogo tra superfici è il punto di partenza. Si può, ad esempio, decidere di far proseguire la pavimentazione o il trattamento di una parete anche all’interno della doccia. Se il materiale non lo consente, lo si può fare con il colore! Anche giocare su un effetto “a specchio”, contrapponendo tramite rivestimento le due metà della stanza, aiuta a farlo percepire come unico.

 

Focalizzarsi sulle funzioni!

Al contrario, si può “spezzare” la monotonia di un rivestimento unico ripetuto, andando ad evidenziare una o più funzioni. Che si tratti della zona dedicata ai sanitari, della doccia o del lavabo, un cambiamento nei rivestimenti crea movimento! A cambiare può essere il materiale o il colore, oppure il senso di posa o il formato delle piastrelle. A seconda della scelta, si va a creare un focus più o meno caratterizzante. Una variante soft può essere quella di affiancare a piastrelle monocromatiche, un decoro tono su tono dello stesso colore!

 

Pochi mq per farsi notare!

Specialmente se si è alle prese con un bagno molto piccolo, perché non osare di più per renderlo accattivante? Dai visti e rivisti mosaici o effetti pietra, oggi si può arrivare a rivestimenti di ogni genere. Piastrelle di forme particolari, posate in modo irregolare, vanno a creare veri e propri pattern. Carte da parati in fibra di vetro, adatte agli ambienti umidi della casa, possono portare qualsiasi soggetto anche all’interno di una doccia. Infine, ma ci sono innumerevoli possibilità, piastrelle con effetti 3D, seppur monocromatiche, vanno a creare particolari sfaccettature in relazione alla luce del sole. Importante è limitare l’uso di questi decori su piccole superfici!

 

 

Photo Credits_Pinterest

 

 

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